Social Media e Politica: cosa serve per lavorare in questo settore?


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Social Media e Politica: cosa serve per lavorare in questo settore?

Oggi, sempre più spesso si parla del binomio “Social Media e Politica”, ma quali sono le figure che curano giornalmente la comunicazione “social” di ministri, sindaci, presidenti di Regione o candidati politici, e come sono cambiate queste figure nel tempo?

Social media e politica: l’ufficio stampa 2.0

Con l’evoluzione tecnologica l’Ufficio Stampa si è arricchito di varie figure sempre più professionali. Si è passati quindi dal giornalista o addetto stampa che era più avvezzo all’uso delle piattaforme social, a un vero e proprio ruolo dedicato alla comunicazione digitale.

La figura più conosciuta è quella del social media manager cioè colui che gestisce sulle varie piattaforme (Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, YouTube, etc) la presenza della personalità politica o del candidato in questione. Quindi, definisce la strategia, i KPI, il tone of voice, analizza i dati e il sentiment della fanbase, pianifica e gestisce i contenuti da pubblicare.

Questa figura è spesso interna all’Ufficio Stampa o al Gabinetto, proprio perché i contenuti e le notizie devono essere sempre coerenti, e deve essere individuato di volta in volta il giusto strumento per veicolare un messaggio. Non a caso, è sempre più frequente che le agenzie battano le notizie direttamente dai tweet o dai post Facebook dei politici, piuttosto che dai tradizionali comunicati stampa.

Social media e politica: il community manager

Nelle strutture complesse c’è anche la figura del community manager, cioè quella persona che gestisce le conversazioni private o pubbliche con la fanbase, legge i commenti, ed ha la funzione di punto di contatto tra Istituzione/figura politica e cittadini. Completa il team la figura del digital advertising specialist, verticalità molto sviluppata in ambito commerciale e meno in quello politico, perché soprattutto in Italia, l’adv legato alla politica è ancora molto poco sofisticato rispetto ad altri contesti, ma se è vero che l’Italia segue i trend Oltreoceano, sicuramente ci saranno presto sviluppi in questo senso.

Infografiche, foto, video in prima visione o video in diretta? Scegliere il contenuto più adeguato permette di fare la differenza e ottenere i risultati definiti nel tempo.

Social media e politica: le skills del social media manager

Il social media manager infatti, deve avere una conoscenza molto profonda dei linguaggi specifici di ogni piattaforma, una formazione, almeno base, rispetto la creazione dei contenuti multimediali, quindi come si crea una grafica, come si modifica una foto e come si edita un video. È fondamentale, inoltre, una forte propensione all’analisi dei dati, per osservare e comprendere tutti quei segnali forniti dagli utenti/cittadini che permettono di prendere decisioni data-driven e infine una buona conoscenza giornalistica: cos’è una notizia e cosa non è notiziabile.

Le competenze specifiche non sono le uniche skills che un social media manager che lavora in politica deve avere, dalla mia esperienza ho potuto notare che l’attenzione ai dettagli, un rapporto fiduciario con la figura rappresentata, e una profonda sensibilità per essere sempre in sintonia con la community a cui si parla possono davvero fare la differenza. In questo contesto, infatti, i ritmi sono davvero sostenuti, spesso si lavora in movimento e con connessioni precarie e gli errori e le possibili gaffes sono sempre dietro l’angolo, quindi è fondamentale l’organizzazione del lavoro, così da poter gestire le emergenze in maniera lucida e non casuale.

Ma come si può diventare un social media manager specializzato in politica?                                                                                              

Studio, Passione, Networking: queste le 3 chiavi per poter intraprendere questa carriera. Sicuramente una profonda conoscenza in ambito della comunicazione politica – ci sono diverse Facoltà Master che preparano adeguatamente, ma sicuramente la Passione per tutto ciò che riguarda il mondo dei social e delle relazioni pubbliche/istituzionali farà la differenza.

E in ultimo, ma non per importanza, il networking. Infatti, la vera esperienza si farà sul campo, ma solo grazie al proprio lavoro e al feedback continuo si potrà costruire una carriera duratura nel tempo e una rete di relazioni di valore.

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